Il Campanedda guida il girone D di Prima Categoria. Domenica affronterà la San Giorgio Perfugas, seconda forza del campionato, in quello che per tutti sembra il match point per chiudere le ambizioni di un girone tosto, con i 5 punti che separano le due squadre. Ai microfoni di Francesco Fiori abbiamo incontrato l’allenatore della capolista, Antonio Cocco, che ci ha spiegato la splendida realtà e il gran cammino fatto sin qui dalla propria squadra.
Mister Cocco, da tre anni al Campanedda, da dove nasce questo progetto?
Il Campanedda in Prima Categoria è un paio d’anni che sta lavorando per migliorarsi, un tassello alla volta, c’è un’organizzazione, anzi, c’è un’intera comunità che ci fa sentire a casa, che coccola il proprio giocattolo, sia a livello di prima squadra che di settore giovanile. Ricordiamoci che Campanedda è una frazione di Sassari, tra Porto Torres e Alghero, è piccolissima ma ha entusiasmo da vendere. Ci avrei messo la firma per fare un campionato simile.
Ha iniziato quest’anno come allenatore-giocatore, alla Vialli nel Chelsea, ma quanto è complicato?
Son partito allenatore-giocatore, l’ultima contro il Badesi, facendo otto/nove partite quest’anno, ma poi ho smesso perché una cosa molto difficile a livello mentale e fisico, ho scelto solo di fare l’allenatore, poi certo, in caso di catastrofe di infortuni, sono il primo a mettermi a disposizione. Poi, molte volte io a livello di mister non mi farei giocare!
Per cosa firmerebbe domenica?
Vorrei… diciamo… con una vittoria mettiamo una pietra tombale sul campionato. Ma attenzione, la partita è tostissima in un campo dove il Perfugas ha fatto più punti contro una squadra in salute. Noi stiamo facendo un super campionato ma questo viene messo quasi in ombra dall’altrettanto grande campionato della San Giorgio, squadra forte, ben allenata. Noi cercheremo di far punti ma sappiamo anche di aver 5 punti di vantaggio, non giocheremo all’arrembaggio ma con la testa. Sarà veramente tosta.
