In una fase importantissima del campionato di Eccellenza con la squadra impegnata nella lotta per non retrocedere, il Carbonia dovrà dare a meno del suo capitano e Andrea Porcheddu. A lui il giudice sportivo ha comminato tre giornate di squalifica in seguito all’espulsione rimediata nella gara Barisardo Carbonia. Su quest’episodio abbiamo raccolto l’amara riflessione del padre Bebbo Porcheddu, grande ex calciatore ma soprattutto uomo di sport a 360 gradi.
Ecco la sua dichiarazione.
“Al minuto 37’ il numero 10 del Carbonia Andrea Porcheddu aveva un normale contrasto di gioco a centrocampo col numero 8 avversario, nelle vicinanze del fallo laterale in prossimità delle 2 panchine. Il giocatore del Bari Sardo arrivava sulla palla prima di Andrea Porcheddu il quale, nel tentativo di recuperarla, colpiva la caviglia dell’avversario e la palla colpita per ultimo dal giocatore del Bari sardo finiva in fallo laterale. Questo avveniva durante il gioco, in movimento, in azione, in un semplice contrasto di gioco. Si avvicinava l’arbitro e tra lo stupore generale estraeva il cartellino rosso.
A tutti i presenti, anche ai corretti, sportivi e obiettivi tifosi del Bari Sardo è apparsa molto strana l’espulsione comminata dall’arbitro al giocatore del Carbonia perché non era assolutamente un fallo di gioco violento. Era una partita facile da dirigere, senza nessuna protesta, senza alcun fallo violento tra 2 squadre correttissime. Rosso diretto!! L’arbitro era il Sig. Mario Spiga di Domusnovas (?) della Sezione Aia di Carbonia. La squadra si è quindi trovata a giocare in inferiorità numerica per i restanti circa 60 minuti.
Il Carbonia Calcio attualmente è terzultimo in classifica e il Presidente, i dirigenti, lo staff tecnico, i calciatori e i tifosi tra diverse difficoltà stanno cercando di raggiungere la salvezza e mantenere anche per il prossimo anno la permanenza nel massimo campionato regionale di calcio. Ma questo all’arbitro non interessa e non deve interessare. Oggi il Giudice Sportivo basandosi su quanto scritto dall’arbitro Sig. Mario Spiga ha comminato 3 giornate di squalifica ad Andrea Porcheddu “ per aver colpito a gioco fermo un calciatore della squadra avversaria con un violento calcio alla caviglia causandogli una forte contusione che rendeva necessario l’intervento del medico”. In più ammenda alla Società Carbonia Calcio di € 120,00 per “Intemperanze del pubblico nei confronti del direttore di gara, fatto oggetto di espressioni ingiuriose ed offensive durante e dopo il termine della gara”.
E’ pur vero che sto commentando un fatto che vede protagonista il mio figlio preferito (ne ho solo uno) e quindi potrei non essere obiettivo. In più sono grande tifoso del Carbonia Calcio.
Sono però anche un Presidente di società e sono stato nel mondo del calcio per tantissimi anni. Sicuramente ne ho visto di ogni. Ma questa mi mancava!
Nel gioco del calcio, come in tutti gli sport, commettono errori gli atleti, possono sbagliare i tecnici, i presidenti, i tifosi, i direttori di gara e i loro assistenti e collaboratori.
Io ho grande rispetto per l’operato degli arbitri (ruolo indispensabile e fondamentale per consentire di svolgere le competizioni agonistiche). Arbitrare non è assolutamente un compito semplice. Tanti sono i requisiti che deve avere un direttore di gara. L’arbitro svolge un ruolo fondamentale per assicurare l’andamento corretto di una partita. Deve riuscire a creare in campo un clima positivo e sereno (compito non sempre semplice) oltre a garantire il rispetto delle regole e la lealtà sportiva.
Deve sicuramente conoscere il regolamento del gioco ma non è tutto per essere un buon arbitro. Un bravo direttore di gara deve essere capace di leggere i diversi momenti della partita e adattarsi di conseguenza. Deve saper comprendere quando è il momento di lasciar correre oppure cogliere i momenti di nervosismo.
Sicuramente l’arbitro per gestire una gara in campo deve essere deciso, convinto e convincente. Senza questi tre aggettivi non si è credibili.
Deve essere coerente nel proprio metro di giudizio (strategia necessaria per minimizzare le proteste). I calciatori rispettano molto più facilmente decisioni prese in modo coerente, rendendo le partite più facili da condurre.
Per fare le scelte giuste e valutare i falli correttamente deve essere sempre vicino all’azione.
E per fare carriera l’arbitro deve essere anche elegante nel portamento e nei movimenti.
Purtroppo non tutti gli arbitri però sono autorevoli, buoni psicologi, attenti osservatori, umili e hanno empatia!
Ma a prescindere da queste caratteristiche ciò che secondo me un arbitro dovrebbe evitare è quello di non riportare i fatti come sono realmente accaduti. A questo post allego le foto dell’accaduto per dimostrare che al contrario di quanto riportato dall’arbitro ovvero “ aver colpito a gioco fermo un calciatore della squadra avversaria con un violento calcio alla caviglia causandogli una forte contusione che rendeva necessario l’intervento del medico”: 1) la palla era in gioco; 2) nessuno è stato colpito a gioco fermo; 3) non gli ha causato una forte contusione tanto che si è rialzato da solo e ha ripreso tranquillamente a giocare; 4) non c’è stato alcun intervento del medico o del fisioterapista o di altro personale del Bari Sardo e il giocatore non è nemmeno uscito dal campo per ricevere le cure necessarie.
Inoltre, nonostante la palla sia stata calciata in fallo laterale dal giocatore del Bari Sardo, successivamente, alla ripresa del gioco, il fallo laterale è stato assegnato sempre a loro.
Spero di poter avere a disposizione a breve anche il video realizzato dai sostenitori del Bari Sardo per confermare ancor più quanto sto riportando.
Fatte queste considerazioni qualche domanda mi sorge spontanea nei confronti del Sig. Mario Spiga di Domusnovas , della sezione Aia di Carbonia: Perché non riportare i fatti come sono realmente accaduti? Io posso capire l’errore (come già scritto tutti possono sbagliare) ma perché nel redigere il referto ha scritto cose che non si sono verificate? Ma i suoi assistenti hanno visto l’accaduto? E l’osservatore che ha avuto modo di valutare l’arbitro che dice?
Il Sig. Mario Spiga sul referto arbitrale ha scritto di essere stato fatto oggetto di espressioni ingiuriose ed offensive da parte del pubblico e per tale motivo la società è stata sanzionata. Ma se è pur vero che i tifosi dovrebbero sempre avere un comportamento corretto, sinceramente dopo l’errore che ha commesso, si aspettava anche applausi, i complimenti del pubblico e i mazzi di fiori?
Nonostante questo ho ancora fiducia nella giustizia sportiva, negli arbitri e nella loro buona fede. Spero però che i giocatori incontrino spesso sui campi da gioco degli arbitri bravi, competenti e autorevoli come l’arbitro donna della sezione di Sassari la Signora Rosanna Barabino (veramente una grande risorsa per il movimento arbitrale, per il CRA Sardegna – Comitato Regionale Arbitri Sardegna e per il calcio) che ho avuto il piacere di ammirare all’opera qualche settimana fa sempre in una partita del Carbonia”