Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Celestino Conti, ” Maestro” di judo e di vita

Non era originario di Ghilarza ( nato a Serramanna), ma nel centro del Guilcier  ci ha vissuto tanti anni e, purtroppo,  è anche morto prematuramente. Celestino Conti, l’indimenticato maestro di Judo, è stato non solo insegnante di una pratica sportiva, ma guida ed educatore per un numero eccezionale di bambini/e e ragazzi/e che sono cresciuti ed affermati soprattutto come persone. Manca da 20  anni, ma tutti in paese lo ricordano con affetto e soprattutto i ragazzi delle scuole medie e gli atleti che frequentano la palestra comunale, potranno sapere e chiedere di lui considerato che la struttura sportiva gli è stata intelligentemente intitolata dall’Amministrazione Comunale.

CHI ERA CELESTINO CONTI

Si può tranquillamente affermare che per lo judo Celestino Conti ha praticamente dedicato tutta la sua esistenza. Arruolatosi nella Polizia di Stato nel ’61, Conti venne selezionato per la pratica dello Judo ed inviato a Nettuno, presso il Centro accademico dei gruppi sportivi della Polizia, meglio conosciuto come “Fiamme Oro”. Grazie agli insegnamenti del maestro giapponese Ken Otani, riuscì presto a farsi valere e ad entrare nello Judo che conta. Debbo molto al maestro Otani diceva, con riconoscenza ed un pizzico d’ orgoglio.

DAL 1966 CINTURA NERA E POI LA NAZIONALE

Celestino Conti nel 1966 diventò cintura nera. Fu in occasione dei campionati italiani, dove, tra la sorpresa generale, si classificò secondo. Nel dicembre dello stesso anno, con sua grande soddisfazione, arrivò la prima convocazione in nazionale. Sotto la guida del direttore tecnico, Maurizio Genalini, esordii in un quadrangolare Italia-Jugoslavia-Belgio-Svizzera, piazzandosi secondo. Da quel momento rimase in Nazionale, in pianta stabile, per dieci lunghi anni, partecipando a tutti i maggiori tornei in campo internazionale.

I SUOI SUCCESSI

Sicuramente la conquista, nel ’68 e nel ’70, del titolo italiano a squadre, con le Fiamme Oro, e la partecipazione nel ’67 e nel ’68 ai campionati europei, furono traguardi eccezionali. Un grande rammarico fu invece la mancata convocazione alle Olimpiadi. Ricordava prima di morire. Si era nel periodo della “guerra fredda”, e la nostra mancata convocazione fu dovuta soltanto a motivi politici, in quanto eravamo dei “militari”. La questione, però, non interessò solo il Judo, ma tante altre discipline. Col tempo, le cose sono, fortunatamente, cambiate ed i “militari” hanno vinto fior di medaglie.

FINE DELLA CARRIERA AGONISTICA

Nel ’74 mentre stava trascorrendo un periodo di ferie a Serramanna gli arrivò un telegramma. Era la convocazione per i mondiali in Messico. Dello judo, dopo tanti anni su e giù per il mondo, aveva in verità, un pò la nausea, una sorta di crisi di rigetto, che gli fece rispondere picche senza pensarci su due volte. Da quel momento lasciò definitivamente, l’attività agonistica ed entrò per meriti sportivi, nei ruoli tecnici della federazione. Pensava quindi, di rimanere a Nettuno per sempre, ma al Ministero furono di diverso avviso, e, visto che era istruttore per la difesa personale, lo mandarono al CAIP di Abbasanta e li ha inizio un’altra fase importante ed entusiasmante della sua vita.

LA SOCIETA’ “KEN OTANI” DI GHILARZA

Al maestro Conti sembrava opportuno trasmettere la sua passione ed esperienza ai giovani, e così, nel ’78, decise con Mario Oppo, Raffaele Manca, Pietro Deriu, Antonio Onida, Pietrina Niola, Raffaele Pinna, di costituire la società sportiva, con alla presidenza la moglie, Vincenza Ligas. Fu subito un boom: si iscrissero, infatti, oltre 100 persone, dai 7 ai 40 anni, che iniziarono ad allenarsi in una sala, messa a disposizione dal “Circolo di lettura” di Ghilarza, che fu adattata, alla buona, a palestra.

I PRIMI SUCCESSI

Dopo alcuni anni di esperienza a livello regionale, arrivarono i primi successi, che galvanizzarono gli judoka a tal punto da conquistare, nell ’81, a Napoli, la Coppa Italia per società, che mai nessuno aveva vinto precedentemente in Sardegna, bissando, poi, il successo, nel ’82, ad Imola. Nell’ 83 Sebastiano Deriu vinse il primo titolo italiano cadetti, mentre l’anno successivo fu Paolo Scanu a fregiarsi del titolo tricolore juniores. Lo stesso Scanu si piazzò al 1° posto, nel ’84, in uno dei tornei internazionali più prestigiosi, il “Guido Sieni” di Sassari. Intanto, giunsero le convocazioni in nazionale per Sebastiano Deriu e Luca Fadda, che, in un incontro internazionale, a Lugano, sbaragliarono la concorrenza, occupando il 1° ed il 2° gradino del podio. Deriu, da quel momento, entrò a far parte, stabilmente, della Nazionale, vincendo un altro titolo italiano, nell 87, nella categoria juniores. Sebastiano ha ripercorso la strada del maestro: si è, infatti, arruolato in Polizia; è entrato a far parte delle Fiamme Oro.

UNA FUCINA DI CAMPIONI

Sono tanti quelli che meritano di essere citati e speriamo di non dimenticare nessuno. Ci scusiamo anticipatamente se lo faremo. Ricordiamo Sergio Oppo, Paolo Blumenthal, Marina Pisanu, Gabriela Cherchi, Teresa Manca, Paola Onida, Antonio Manca, Domenico Medde, Daniele Manca, che ha conquistato il titolo italiano esordienti, nel ’99, ad Ostia. E poi ancora Roberto Quartu, che ha partecipato ai campionati italiani, a Crotone. Altri atleti emergenti, di un vivaio che poteva contare su oltre 70 ragazzi, sono stati i campioni sardi Sergio Pinna, Marco Murgia, Paolo Frau, Salvatore Loi e Roberta Conti.

UNA SOCIETÀ TITOLATA COME POCHE

Tra i successi più belli ricordiamo:

Napoli 1981 – 1 ^ Società classificata alla Coppa Italia Cadetti;

Imola 1982 – 1^ Società classificata alla Coppa Italia Cadetti;

Torino 1983 – Titolo Italiano cadetti di Sebastiano Deriu;

Napoli 1987 – Titolo Italiano Juniores di Sebastiano Deriu;

Ostia 1998 – Titolo Italiano Esordienti di Daniele Manca;

1998 – 2° Classificato ai Campionati Italiani Domenico Medde;

Ostia 2005 – 3° Classificato ai campionati Italiani Esordienti Davide Mele;

Ostia 2006 – 2° Classificato ai Campionati Italiani cadetti Gemiliano Serra;

Marzo 2006 – Gemiliano Serra convocato con la nazionale Italiana Cadetti a Zagabria.

E tanti tanti altri ancora…

IL RICORDO DI UNA SUA EX ALLIEVA NADIA PINNA

Avevo otto anni quando la mia famiglia decise di iscrivermi in una palestra di judo, sport che mi ha regalato molte soddisfazioni e che ho praticato per tanti anni.

Al mio Maestro Celestino Conti devo molto ed è soprattutto grazie a lui se oggi ho sviluppato un certo tipo di carattere e una disciplina che mi aiutano notevolmente nella vita di tutti giorni.

Grazie di cuore Maestro!

Serafino Corrias

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