Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Chi scende/ La Narboliese ” perde” la Prima Categoria e ( forse) riprende dalla Terza

La Narboliese ha rinunciato al campionato di Prima Categoria e ( forse) ripartirà dalla Terza, oppure continuerà solo con l’attività del settore giovanile. Un brutto ed inatteso epilogo dopo il torneo della scorsa stagione,  quando da matricola aveva ottenuto un brillante piazzamento ai vertici della classifica, creando un grande entusiasmo con le tribune sempre gremite e una  intera comunità a sostenere i propri beniamini.

Il sodalizio del presidente Efisio Cocco ha deciso di gettare la spugna, dopo aver preso atto dell’impossibilità di costituire un valido organico. Il sindaco Gian Giuseppe Vargiu, sportivissimo e appassionato di calcio come pochi, non nasconde l’amarezza. “ Sono fortemente  dispiaciuto ma posso garantire – spiega-  che sono stati compiuti tutti i passi necessari per non perdere la categoria. Alla base di tutto ci sono diverse motivazioni.  Intanto, hanno deciso di accettare altre proposte il gruppo di giocatori “esterni”, che costituivano l’ossatura della squadra. Si sono valutate altre opportunità di sostituirli – aggiunge- ma     ormai anche a livello dilettanti le richieste dei rimborsi spese sono diventate altissime e nessuno, giustamente,  si è avventurato  a  fare promesse o a garantire pagamenti al di sopra delle possibilità.

A questo – evidenzia Vargiu- si aggiunge la decisione di interrompere l’attività, da  parte   di alcuni giocatori del posto avanti con l’età.” Il primo cittadino analizza la vicenda anche sotto un aspetto sociale.” Per i piccoli paesi, dove non esistono grandi sponsor e contributi importanti – sottolinea- è sempre più difficile ormai fare la  squadra, figuriamoci avere delle ambizioni. Questo è anche dovuto alla denatalità che non consente di costituire una rosa dignitosa tutta formata  da atleti locali, che ovviamente non avrebbero pretese economiche”.

Cosa succederà ora? Il gruppo dirigente  valuterà l’opportunità di iscrivere la squadra al campionato dell’ultimo gradino del calcio dilettantistico, oppure concentrarsi soltanto nel lavoro sui giovani che nelle scorse stagioni ha dato delle belle soddisfazioni. “Questo è l’aspetto che si cercherà di tutelare maggiormente- evidenzia ancora il sindaco Vargiu- considerato che bambini e ragazzi  oltre a svolgere attività e divertirsi un una ambiente sano, rappresentano il  futuro che si spera più florido e che ci consenta di preparare una squadra tutta o quasi fatta in casa”.       

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