Il suo ultimo grande obiettivo è stato raggiunto: contribuire alla salvezza della Busachese, impegnata nella scorsa stagione in un finale al cardiopalma per mantenere la Seconda Categoria, dove giocherà anche nella prossima annata, dove spera di segnare ancora. . Fare gol è sempre stato il suo mestiere e nonostante si avvicinino a grandi passi i 38 anni, non ha assolutamente voglia di appendere le scarpe al chiodo. Lui è Sergio Mauro Talloru, nella foto di copertina, nato a Sorgono ma di Tonara a tutti gli effetti, un paese che vanta tanti giocatori importanti tra cui qualcuno anche nei professionisti come Marco Sau e Andrea Carboni.
“Non è ancora il momento di lasciare il calcio giocato – afferma Talloru- e spero di avvicinarmi ai 400 gol, considerato che sin’ora ne ho realizzato oltre 350 e quando segno sono felice.” E’ lui stesso a raccontare una carriera di attaccante innamorato del pallone. “ Oltre ad aver indossato la maglia del Tonara, ho avuto la fortuna di giocare a Belvi’, Ovodda, Allai, Arborea, Atzara, Tonarese, Meana sardo e ora Busachi. Tutte esperienze bellissime. Ho ottenuto 3 promozioni- dice orgoglioso- vincendo il campionato storico con il Tonara, che per la prima volta aveva raggiunto la Promozione. Ed ancora con la Tonarese dalla Seconda alla Prima e a Meana Sardo con identico salto Seconda- Prima Categoria.”
Sin da piccolo è sempre stato un giocatore offensivo e con grande fiuto del gol. “ Pratico calcio da quando avevo 5 anni- racconta-. Ho fatto tutte le giovanili nel Tonara fino alla prima squadra. 33 anni con la stessa passione e la voglia di sempre. Mi godo tutti i momenti, perche’ so che mi mancheranno quando smetterò.” Una passione che lo porta a fare grandi sacrifici ma dalla quale si sente ripagato. “Sono un operatore socio sanitario s – spiega- lavoro in ospedale al Mater di Olbia e vivo a San Teodoro. Ho due figli, una bambina di 4 anni Nora, e un bambino di 19 mesi Manuel. La mia compagna Valentina e’ di Sorgono e fa l’insegnante. Mi alleno a San Teodoro, perchè mi piace prepararmi e tenermi in forma, ma ancor di più scendere in campo la domenica e respirare quel clima unico. Ogni week end – spiega- rientriamo a Tonara per stare con le rispettive famiglie e far godere i nonni ai miei figli.”
Ma poi la domenica pomeriggio scappa per giocare e correre dietro a quello che definisce : “ Il mio amico pallone”. In questa stagione ho giocato nella famiglia del Busachi – evidenzia – ottenendo una grande salvezza. Quest’anno sono mancato quasi 3 mesi per infortunio – sottolinea- però non mi sono arreso e sono rientrato più’ carico per dare una mano ai miei compagni e soprattutto perchè’ sentivo che non era ancora il momento lasciare il calcio giocato perchè la voglia e la passione mi dicono che posso ancora dare tanto. Finchè me la sento e la testa mi dice di continuare non mi tirerò indietro, anche se un giorno mi piacerebbe allenare sopratutto i piccolini.”
Prossimi obiettivi? “Spero di stare bene prima di lasciare il calcio giocato in quanto vorrei che i miei figli mi vedessero giocare e spero che loro abbiano la mia stessa passione e voglia nel fare qualsiasi sport, perchè insegna tanto. Naturalmente mio figlio mi auguro diventi calciatore, magari più bravo di me. “