Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Il tecnico Mario Fadda a 360° sul calcio regionale : stato di salute, stranieri e fuori quota

Per parlare a 360 gradi del calcio sardo abbiamo intervistato Mario Fadda  uno degli allenatori più preparati e   stimati del panorama regionale,  che dopo le importanti esperienze in Eccellenza con il Taloro Gavoi e  l’ Ossese, ha preferito iniziare la nuova stagione da osservatore. Questo nonostante durante l’estate abbia valutato anche delle proposte che gli sono pervenute. D’altronde nelle ultime stagioni il tecnico di Siligo ha raggiunto dei traguardi davvero molto significativi arrivando a giocarsi, con due società diverse tra loro ( Taloro Gavoi e  Ossese)  gli spareggi nazionali e con l’Ossese ha  anche la conquista della coppa Eccellenza.

Mister Fadda quale a tuo avviso lo stato di salute del calcio regionale?

Mi sembra che stia bene. Come abbiamo visto la scorsa stagione chi è andato a rappresentare la Sardegna nella penisola ha fatto la sua onesta figura.  Abbiamo d’altronde  5 squadre che partecipano alla serie D nazionale dilettanti, una in serie A, una in Lega Pro. A livello di dilettanti ci sono finalmente  tante nobili decadute che stanno cercando di riportarsi in campionati importanti in Eccellenza e serie D.  

Come giudichi il fatto che ormai la presenza degli stranieri stia diventando sempre più numerosa?

Io credo che bisogna finirla di ragionare sulla questione stranieri si stranieri no. Non vorrei che fosse l’alibi dei perdenti. Siamo nel 2024 e tante cose sono cambiate nel movimento delle persone e anche in quello calcistico. Per cui io non trovo niente di particolarmente inopportuno  che giocatori di tante nazionalità argentini, africani, uruguaiani, francesi, spagnoli,  possano giocare nei campionati regionali. Non tolgono certo  spazi agli atleti sardi, se uno è bravo gioca,  anche perché le società in questo non hanno nessun guadagno. Semmai c’è da domandarsi quale è la ragione  perché in molti si stanno orientando verso un certo tipo di mercato. Una delle risposte  è quella che forse magari i giocatori nostrani hanno perso quella volontà di mettersi a disposizione e confrontarsi. Bisogna essere aperti mentalmente e i ragazzi sardi non devono avere paura e mantenere  la voglia che dimostrano di avere gli stranieri. Non credo che nessuno voglia mettere i bastoni fra le ruote ai ragazzi sardi.   

Il tuo punto di vista sul fatto che in Eccellenza  non ci siano più  i fuoriquota….

 Sui  fuori quota mi sento di poter dire che io avrei esteso questa regola non solo all’ Eccellenza  anche in tutti gli altri campionati regionali.  Sono sempre stato dell’avviso che chi è bravo gioca al di là dell’età. Certo,  non poter schierare dei fuori quota in Eccellenza potrebbe penalizzare le società che con i giovani hanno lavorato sempre molto bene, mentre chi non li aveva doveva andare a cercarli da altre parti e oggi si assicura le prestazioni degli over.

Restando in Eccellenza abbiamo 5-6 squadre che almeno sulla carta dovrebbero “uccidere” il campionato per la campagna di rafforzamento effettuata. Paventi la disputa di due campionati diversi all’ interno dello stesso?

Si, 5-6 squadre sono sulla carta favorite,  però non penso che già da adesso il  campionato di Eccellenza possa essere visto come ad appannaggio delle squadre che, indiscutibilmente, hanno fatto degli investimenti importanti e hanno dei grandi organici . Ci saranno sicuramente delle sorprese. Ogni anno ne abbiamo avuto, come il Villasimius nella passata stagione, il Ghilarza di Ivan Cirinà due stagioni fa e ancora prima il Taloro Gavoi.  Questo campionato è bello ma anche tosto e per dare un  primo giudizio bisognerà attendere almeno sette – otto partite. In ogni caso non credo che il campionato si possa dividere in due tronconi.  D’altronde già in queste prime gare  ci sono stati dei risultati particolari con il Taloro che è andato a pareggiare sul campo della corazzata Monastir e lo stesso Budoni alla seconda giornata ha avuto delle difficoltà a battere il Ghilarza. Staremo a vedere quello che accadrà. .

Che auspicio ti senti di fare per questa stagione?

Mi sento di fare un augurio di buon campionato e buon divertimento a tutte le componenti e società  del calcio regionale di ogni categoria: Serie D, Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria.

Grazie a mister Mario Fadda per la collaborazione e disponibilità.

Serafino Corrias

Una risposta

  1. Il classico commento se un ragazzo è bravo gioca comunque… Non esiste ragazzo che esce dalle giovanili ed è già pronto per giocare nei dilettanti, ha bisogno di prendere coraggio e maturare esperienza, quell’esperienza che hanno già gli adulti e gli stranieri (presi a scatola chiusa).
    Gli stranieri sono utili, consentono di integrare e di iscrivere più squadre, ma leggere formazioni per 8/11 formate da stranieri penso sia piuttosto grave. L’impressione è che si vuole raggiungere l’obbiettivo senza aspettare.. come le grandi squadre di serie A. Squadre di prima e seconda categoria che hanno direttori sportivi, ufficio stampa e che esternano campagne acquisti spettacolarizzate nei social le ritengo alquanto grottesche …

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