IL RACCONTO DI MAURO COPPADORO ADDETTO STAMPA DEI “LEONI” ISOLANI
Pomeriggio del 14 maggio dello scorso anno, era appena terminato in parità il secondo supplementare del Playout, al “Campu Nou Ninetto Martinez” di Uri, tra l’Atletico e la nostra squadra, imbattuta ma condannata ad una amarissima retrocessione.
Tutti i giocatori di casa a festeggiare la salvezza sotto i loro ultras e l’ altoparlante che irradiava quel brano, eletto a inno giallorosso.
“Per favore non piangere”, ma … una parola!
Impossibile non scaricare lacrime su lacrime, di tifosi, dirigenti, staff tecnico, e giocatori letteralmente inconsolabili.
Dieci mesi e mezzo dopo, a sessanta Km da Uri, stadio “Chicchitto Chessa” di Bonorva, ancora lacrime sui volti di chi c’era, quel 14 maggio, Capitan Di Pietro in testa, e dei nuovi arrivati, ma stavolta sono lacrime di gioia e commozione per la certezza aritmetica di aver recuperato la serie D, con quattro giornate d’anticipo, coronando l’esaltante cavalcata vincente di un gruppo straordinario, che dal 31 luglio, giorno del raduno estivo allo Zichina, ha lavorato senza sosta e senza cali di tensione, ai comandi del Mister chiamato dalla Dirigenza per centrare l’obiettivo.
Non è stato per niente facile, in un campionato di Eccellenza di alto livello, con antagoniste di grande valore, non solo tra quelle che sono dietro di noi in classifica, ma con tante mine vaganti, ogni partita una trappola, da nessuna parte punti comodi e sicuri.
Ed è stato proprio questo il massimo merito di mister Cotroneo e dei suoi ragazzi, la continuità di rendimento che ha permesso loro di “schivare” quasi tutte queste mine, e di far far punti preziosi su campi dove altre contendenti per il primato li hanno lasciati, punti preziosi da sommare a quelli conquistati nel nostro imbattuto fortino, dove ne abbiamo incamerato finora 38 su 42, oltre il 90 per cento di quelli disponibili.
Un viaggio emozionante per tutta la Sardegna, da nord a sud, da Est a Ovest, 7000 km di trasferte accanto a questi meravigliosi ragazzi, dai grandi valori umani oltre che calcistici, che per questa maglia hanno dato veramente l’anima.
Ed ora grande festa sia per loro, per la Dirigenza guidata in maniera impeccabile da un giovane ed abilissimo Presidente, per lo staff tecnico, e per una tifoseria, ultras in testa, che mai ha fatto mancare il proprio sostegno a chi lo ha saputo meritare con serietà, impegno e grande passione.
Oggi è bellissimo sentirsi tutti assieme Leoni Isolàni, lo è stato nella dignità di una sconfitta che comunque ha accentuato molto il senso di appartenenza ad un club storico, e figurarsi nella gioia del trionfo.
Sarà bellissimo riportare la maglia col Leone sul petto sui campi della Penisola, con l’auspicio che stavolta possa rimanerci a lungo.