Lo sport dilettantistico in Sardegna

Lo sport dilettantistico in Sardegna

Open Day a Selargius della prima Polisportiva paralimpica della Sardegna

L’inclusione a parti invertite è un concetto di estrema lungimiranza che la prima polisportiva paralimpica della Sardegna ha messo a punto in occasione dell’attesissimo Open Day di domenica scorsa .

L’ imponente struttura di via Don Bosco a Selargius ha aperto le porte  non solo alle persone con disabilità che avevano il desiderio di cimentarsi in una delle diverse discipline sportive coltivate con amore e competenza dalla Sa.Spo, ma è stata ben lieta di ospitare anche i non paralimpici che stanno testando con successo i corsi già avviati da diversi anni riguardanti la ginnastica dolce e quella posturale.


Appassionati, curiosi, parenti e amici cultori dello sport hanno potuto vedere come funzionano i servizi offerti dalla società. Erano presenti il presidente Luciano Lisci, i genitori-accompagnatori, indomiti nel mettere anima e esperienza nelle attività miranti a cambiare radicalmente la vita a chi si esprime con
acrobazie mentali e fisiche alternative rispetto al comune modo di elaborarle, ma che alla lunga riescono a sortire degli effetti sorprendenti.

Ma le immagini degli sport paralimpici, sempre più impattanti nella nostra società grazie ad una diffusione mediatica capillare, dimostrano come la solida collaborazione e sensibilità della società civile riesca, con una collaborazione tra le parti in causa a non lasciare indietro nessuno.


L’idea dell’Open Day maturava da anni ma impedimenti vari ne avevano provocato il rinvio fino a quando il tecnico responsabile dell’atletica leggera Katia Pilia ha preso in mano le redini della situazione per trovare la quadra. “C’era la necessità di farci conoscere da un pubblico sempre più vasto grazie alle strutture inaugurate ad inizio del 2020, e ora siamo in grado di accogliere tanta gente supportati dal blasone di essere la prima società paralimpica della Sardegn,a attiva già dagli anni ottanta del
secolo scorso.

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