La storia continua ad emozionare. Sono stati 3 giorni di decibel elevati per la cittadina di Porto Cervo. Sono state le Lancia Delta, le Fiat Ritmo, le Porsche, le Ford Sierra, sino alle 112 Abarth a movimentare gli animi del Rally Costa Smeralda Storico.
2 Giorni di gara composti da 6 prove speciali, su asfalto, ripetute una volta, per un totale di 142km cronometrati.
L’Ottava edizione del Rally Costa Smeralda Storico si conclude con la vittoria di Matteo Musti su Porsche, decisivo nelle ultime battute della gara. Problemi tecnici hanno infatti avuto la meglio su uno degli equipaggi più attesi dell’evento, Cunico – Pirollo su Porsche, che dopo una prima giornata di incertezze sui freni, ha dovuto tirare sganciare le cinture per un problema alle sospensioni nella seconda giornata. Un problema al differenziale alla bellissima Sierra Rossa del Toscano Valter Pierangioli ha costretto il pilota a fermarsi alla ps 10, dopo aver dominato quasi tutte le prove speciali.
Primo dei Sardi, il Gallurese Vittorio Masselli, alla sua prima esperienza su Porsche, che chiude la gara al sesto posto nonostante la mancanza di test su quest’auto che da tanto sognava di guidare; Lo rivedremo di nuovo nel 2026.
Per gli amanti degli sfavoriti, è stata una Fiat Ritmo a sorprendere tutti con una quarto posto assoluto di Matteo Luise e Melissa Ferro.
Ad osservare le fasi e le procedure di gara, un osservatore della FIA, che riporterà un’analisi alla base, per il futuro di questo evento, in merito alla promozione come gara del Campionato Europeo Storico.
L’eventuale promozione, molto ambita dall’Aci Sassari, farebbe crescere a livello esponenziale la vetrina di questo campionato, con un numero di iscritti nettamente più alto e con un numero di auto nettamente superiori, guidate dai piloti che hanno fatto la storia del Rally.
L’Aci Sassari ha dichiarato di essere pronta allo step successivo. Ora sta alla FIA decidere.
Luca Ruggero
