Quando lo zio carabiniere scelto Walter Frau, all’età di 30 anni fu ucciso il 16 agosto del 1995 durante un conflitto a fuoco a “Perde Semene” in territorio di Ozieri, lui aveva pochi mesi. Quell’episodio segnò però drammaticamente la sua famiglia, di Porto Torres, che non ha mai dimenticato il gesto eroico del giovane tutore dell’ordine. Il nipote, figlio del fratello Roberto ( anche lui carabiniere), è cresciuto nel suo ricordo al punto che, come vollero i genitori, porta esattamente quel nome e cognome.
Come lo zio si è diventato successivamente Carabiniere e, guarda caso, gioca nello suo stesso ruolo di portiere. Lui è Walter Frau, 27 anni, (assomiglia tantissimo allo zio),che approda nel nuorese per difendere la porta dell’Ovodda nella imminente stagione 023-34 in Promozione.
“ Inutile sottolineare come per me sia motivo di grande orgoglio avere il nome di mio zio- evidenzia Walter Frau-. Avevo appena 9 mesi quando fu barbaramente assassinato e io sono cresciuto nel suo ricordo ed esempio. I primi due anni da militare li ho fatti nell’esercito, ma era naturale che il mio approdo desiderato fosse l’ Arma dei Carabinieri e cosi è stato, vista pure la tradizione di famiglia che ci lega a questo corpo”.
La sua carriera nel calcio regionale, lo ha visto militare nel Latte Dolce, Atletico Uri, Lauras e Castelsardo. Prima di decidere di arruolarsi, era considerato uno fra più bravi portieri del calcio dilettantistico isolano. “ Faccio il portiere – afferma Frau-, ma il primo ruolo è stato quello di terzino. Mi hanno messo in porta e da allora non ne sono più uscito. Forse anche in questa scelta ci ha messo da lassù lo zampino zio Walter”. Ora sotto la guida del tecnico Giacomo Coinu riparte da Ovodda a una mezzoretta da Ghilarza , dove c’ è proprio il campo comunale di calcio è intitolato al carabiniere barbaramente ucciso insieme al suo collega Ciriaco Carru.
Walter Frau era arrivato da Ghilarza dove faceva servizio e aveva militato nella squadra che allora disputava il campionato di Prima Categoria, ma aveva giocato anche nella vicina Santulussurgiu difendendo la porta del Monterra. Carattere gioviale e allegro se era fatto subito voler bene e apprezzare. Dopo la sua tragica morte, la società Unione Sportiva Ghilarza e l’amministrazione comunale, decisero di intitolargli l’ impianto sportivo. Fu una cerimonia semplice ma commovente, nella quale fu scoperta la lapide “ Stadio Comunale Walter Frau Ghilarza”. In quell’occasione, erano presenti anche studenti, bambini e ragazzi del settore giovanile e venne messa in luce la figura dello scomparso, che deve essere sempre ricordata per il suo gesto e sacrificio in difesa della legalità.